Fondali Ricoperti D'alghe
I fondali ricoperti d’alghe o comunque con vegetazione sommersa, e un ottimo posto dove calare le proprie lenze.
Questi ambienti, sono ricche di vita sia in termini di insetti e chioccioline d’acqua che in termini di pesce soprattutto di carpe.
Sono posti difficili in termine di azione di pesca, perche prima di lanciare gli inneschi e bene sondare attentamente il fondale per capire le zone sgombre d’alghe o di altro materiale di disturbo per garantire la buona presentazione delle esche.
Normalmente è buona cosa avvicinarsi il più possibile al baro d’alghe, visto che, il cibo generalmente lo si trova attorno e all’interno delle piante stesse e quindi anche le carpe le troveremo girare in quella zona.
E bene anche ricordarsi che ci si trova di fronte ad uno ostacolo e quindi può diventare pericoloso per il recupero del pesce.
Di solito se si pesca con la treccia non e molto pericoloso pescare vicino a questi tipi d’ostacoli, al contrari, utilizzando il mono filo e consigliabile utilizzare un nailon generoso di diametro, evitando di scendere dallo 0.40mm.
Io preferisco utilizzare boilles affondanti, se pesco al confine delle alghe, si può utilizzare anche l’omino di neve, se in vece si vuole pescare all’interno delle alghe e consigliabile capire a che altezza raggiunge la pianta per poi preparare un terminale pop up leggermente più lungo della pianta stessa, per poi lanciarlo racchiuso da un sacchetto in pva riempito di boilles sbriciolate o pastura secca.
In questo modo il pva fungerà da paracadute per l’esca, adagiando il terminale sopra le alghe ed evitando che venga nascosto dalle piante, lasciandolo libero di risalire e posizionarsi in modo ottimale per essere visto e mangiato dalle carpe.
Questi ambienti, sono ricche di vita sia in termini di insetti e chioccioline d’acqua che in termini di pesce soprattutto di carpe.
Sono posti difficili in termine di azione di pesca, perche prima di lanciare gli inneschi e bene sondare attentamente il fondale per capire le zone sgombre d’alghe o di altro materiale di disturbo per garantire la buona presentazione delle esche.
Normalmente è buona cosa avvicinarsi il più possibile al baro d’alghe, visto che, il cibo generalmente lo si trova attorno e all’interno delle piante stesse e quindi anche le carpe le troveremo girare in quella zona.
E bene anche ricordarsi che ci si trova di fronte ad uno ostacolo e quindi può diventare pericoloso per il recupero del pesce.
Di solito se si pesca con la treccia non e molto pericoloso pescare vicino a questi tipi d’ostacoli, al contrari, utilizzando il mono filo e consigliabile utilizzare un nailon generoso di diametro, evitando di scendere dallo 0.40mm.
Io preferisco utilizzare boilles affondanti, se pesco al confine delle alghe, si può utilizzare anche l’omino di neve, se in vece si vuole pescare all’interno delle alghe e consigliabile capire a che altezza raggiunge la pianta per poi preparare un terminale pop up leggermente più lungo della pianta stessa, per poi lanciarlo racchiuso da un sacchetto in pva riempito di boilles sbriciolate o pastura secca.
In questo modo il pva fungerà da paracadute per l’esca, adagiando il terminale sopra le alghe ed evitando che venga nascosto dalle piante, lasciandolo libero di risalire e posizionarsi in modo ottimale per essere visto e mangiato dalle carpe.